giovedì 4 settembre 2014

I ferri di Ben Hogan



Tra tutte le cose che rendono il Golf meraviglioso, vi è la sensazione di fare parte di uno sport con una tradizione unica . E’ una sensazione condivisa da tanti golfisti; certamente da Ben Hogan, che nutriva una grande curiosità ed un profondo rispetto per il gioco, per la sua storia e per i suoi protagonisti. E’ estremamente affascinante, dal mio punto di vista, pensare che il golf, nonostante l’evoluzione della tecnica e dell’attrezzatura degli ultimi anni, sia ancora sostanzialmente il gioco praticato in Scozia cinquecento anni fa; e, cosa più importante, che lo “Spirit of the Game” sia rimasto inalterato nel corso degli anni. Una cosa il golf ha in comune con tutti gli altri sport, ovvero la domanda ricorrente su chi sia stato il più grande di tutti i tempi. Pelé o Maradona? Michael Jordan o Magic Johnson? In ambito golfistico la questione rimanda direttamente, più che in altri sport, all’attrezzatura golfistica e alla sua evoluzione. E a questo proposito, curiosando sulla rete qualche giorno fa, ho trovato in vendita, su un sito di aste on line, il set di ferri con cui Ben Hogan vinse tutte le gare giocate nel 1953, tra cui tre Major. In quell’anno, per la precisione, Hogan vinse il Masters di Augusta don uno score di 14 colpi sotto il par (record rimasto imbattuto fino al 1965), lo US Open con uno score di -5 e il British Open, a Carnoustie, con una carta 6 sotto par. Usando questo set di ferri Mc Gregor.






Tralasciando il fatto che probabilmente ognuno di noi ha in garage un set di ferri in condizioni molto migliori, beh, credo che questi bastoni parlino di Ben Hogan molto più di tanti articoli. Innanzitutto l’usura degli stessi, le ammaccature sulla suola, i segni delle mani sul grip. Ferri usati incessantemente per un anno o più, per colpire migliaia di palline, in campo pratica e sui percorsi più prestigiosi dell’epoca. In effetti, dal secondo dopoguerra fino al 1954, anno in cui fondò la propria casa produttrice, Ben Hogan utilizzò a quanto pare solo tre set di ferri, creati appositamente per lui dalla Mc Gregor. In secondo luogo le modifiche che Ben Hogan apportava personalmente ai suoi bastoni. I Pro di oggi hanno ferri nuovi e scintillanti, appena tolti dal cellophane ad ogni torneo, settati appositamente per loro da un clubfitter personale. Ben Hogan invece modificava personalmente i propri bastoni, e vederne il risultato su questo vecchio set è quasi emozionante. Il piombo applicato sul dorso per appesantire la testa, le molature sul profilo superiore dei ferri lunghi. Le stesse impugnature in corda,in cui Ben Hogan inseriva un cordino per avere un riferimento per il corretto grip. “A golf club should be like a work of art, like a piece of fine jewelry.” Questo afferma Ben nelle “Five Lessons”; e in queste foto io ci vedo proprio questo: un’opera d’arte. Fatta da un uomo e temprata dal tempo. L’altra classica domanda che sorge spontanea di fronte ad un set di ferri così è: come giocherebbero i Pro di oggi con i bastoni di sessant’anni fa? Io la risposta non ce l’ho. Forse dovreste chiederlo a Rory McIlroy.

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